ASSOCIAZIONE PIETRO TRESSO
per lo studio della storia e
delle idee
del movimento operaio italiano e internazionale
Jurij Alekseevič Buranov
IL «TESTAMENTO» DI LENIN:
FALSIFICATO E PROIBITO
Dagli archivi segreti
dell'ex Unione Sovietica
(con appendici documentarie)
Per informazioni:
CLICCA
QUI
«[...] è
proprio perché siamo rimasti giovani che ci troviamo praticamente
al di fuori delle diverse "chiese". Le stesse aspirazioni
morali che ci hanno spinto, fin dalla giovinezza, all'interno di un
partito, ce ne hanno spinto
fuori quando si sono trovate
in disaccordo con quelle che vengono definite necessità pratiche.
Se fossimo invecchiati, avremmo ascoltato la voce
dell'esperienza; saremmo diventati "saggi", ci saremmo adattati,
come molti altri, all'astuzia, alla menzogna, al sorriso ossequioso
verso i vari "figli del popolo", ecc. Ma questo ci è stato
impossibile. Perché? Perché siamo rimasti giovani. E per questo
sempre insoddisfatti di ciò che è e sempre aspiranti a qualcosa di
meglio. Quelli che non sono rimasti giovani sono diventati, in
realtà, dei cinici. Per
loro gli uomini e tutta l'umanità
non sono che strumenti, dei mezzi che debbono servire ai loro scopi
particolari, anche se questi scopi vengono mascherati con
frasi di ordine generale; per noi gli uomini e l'umanità sono le
sole vere realtà esistenti. [...] Non possiamo ammettere
come giusti gli atti che sentiamo e sappiamo essere ingiusti; non
possiamo dire che ciò che è vero è falso e che ciò che falso è
vero, col pretesto che questo serve all'una o all'altra delle forze
contrapposte.»
Da una lettera di Pietro
Tresso inviata a Gabriella Seidenfeld dalla prigione militare di
Lodève nel novembre 1942, meno di un anno prima di essere
assassinato dalla Mafia staliniana