Giampietro Berti–Carlo De Maria (a cura di),
L’anarchismo italiano.
Storia e storiografia,
Biblion Edizioni, Milano 2016, pp. 599, € 35,00
Da oltre quarant’anni mancavano una messa a punto e una riflessione compiuta intorno agli studi sul socialismo anarchico e sul pensiero libertario in Italia, un settore storiografico che negli ultimi decenni ha conosciuto uno sviluppo di notevole rilievo. Questa duplice lacuna è stata in larga parte colmata dal seminario del 9 novembre 2014 su Metodi e temi della storiografia sull’anarchismo e dal convegno nazionale del 10-11 maggio 2014 su Centocinquant’anni di lotte per la libertà e l’uguaglianza. Per un bilancio storiografico dell’anarchismo italiano, entrambi promossi e organizzati a Reggio Emilia dall’Archivio Famiglia Berneri-Aurelio Chessa e dalla Biblioteca Panizzi. I risultati di quei due appuntamenti di grande rilevanza culturale sono ora confluiti in questo volume.
Per offrire un’efficace mappa concettuale, il libro è suddiviso in sette sezioni tematiche, la cui articolazione rimanda alla natura dell’anarchismo che, dilatandosi nel tempo e nello spazio, mostra il suo carattere ideologicamente composito e socialmente diversificato: esso richiede una complessità interpretativa e una polivalenza di definizione perché le categorie che si presentano allo studioso sono in alcuni casi problematiche e controverse.
Il movimento anarchico italiano si scompone secondo tempi diversi, segnati dal susseguirsi delle generazioni dei suoi militanti; si diversifica nello spazio per la particolarità dei territori in cui si è insediato; si internazionalizza mescolandosi con la realtà di molti paesi europei e americani; si trasforma culturalmente a causa della «modernizzazione» che, dopo la Seconda guerra mondiale, investe il mondo occidentale. Infine, questa sua pluralità strutturale, intrinseca e complessiva, traccia la propria parabola storica dalla rivoluzione sociale di segno ottocentesco alle istanze ecologiste affermatesi tra la fine del Novecento e il Duemila, fino alle inquietudini esistenziali della riflessione post-classica degli ultimi anni.
Nell’impossibilità di dare debito conto dei numerosi contributi che formano il volume, ci limitiamo a riprodurne di seguito l’elenco:
I. LE INTERPRETAZIONI
- Pietro Adamo, «Premessa. Le storie complessive: problemi interpretativi e implicazioni teoriche»;
- Gianfranco Ragona, «I “piani” dell’anarchismo: Woodcock, Joll, Larizza e ritorno»;
- Lorenzo Pezzica, «La prospettiva storico-militante»;
- P. Adamo, «Il momento post-classico: Marshall, Préposiet, Berti».
II. LE BIOGRAFIE E LE GENERAZIONI
- Carlo De Maria, «Premessa. Metodo biografico e scansioni generazionali nello studio del socialismo anarchico italiano»;
- C. De Maria, «La prima generazione: il magistero di Bakunin, i tentativi insurrezionali e le scelte successive»;
- Antonio Senta, «La seconda generazione. Dopo i fondatori: anarchici tra i due secoli»;
- Elena Bignami, «La terza generazione: la Prima guerra mondiale, i totalitarismi»;
- Emanuela Minuto, «Assenze. Giovani anarchici negli anni Cinquanta»;
- Franco Cambi, «Sul pensiero pedagogico di Lamberto Borghi: la componente anarchica».
III. INSEDIAMENTI TERRITORIALI E INTERNAZIONALIZZAZIONE
- Giorgio Sacchetti‒Pasquale Iuso, «Premessa. Territorio, sociabilità, organizzazione: tracce di un percorso storiografico»;
- Claudio Venza, «La Spagna e gli anarchici italiani. La missione di Giuseppe Fanelli (1868-69)»;
- Fabrizio Giulietti, «L’insediamento dell’anarchismo italiano nel periodo giolittiano»;
- G. Sacchetti, «Mappe del movimento anarchico italiano (1921-1991)»;
- P. Iuso, «Il problema dell’organizzazione nei primi decenni della Repubblica».
IV. L’ESILIO E LE COMUNITÀ ITALIANE ALL’ESTERO
- Enrico Acciai‒Pietro Di Paola, «Premessa. Emigrazione e anarchismo, dalla memoria alla storiografia»;
- E. Acciai, «Esilio e anarchismo: i cavalieri erranti del Mediterraneo»;
- P. Di Paola, «Sviluppi e problematiche degli studi sull’esilio anarchico nel mondo anglosassone»;
- Davide Turcato, «Don Chisciotte, la Fenice e il Signor G.: Anarchismo, transnazionalismo e storiografia»;
- Giulia Brunello, «La storiografia sull’anarchismo in Brasile: temi e prospettive di ricerca».
V. ECOLOGIA E NEO-ANARCHISMO
- Salvo Vaccaro, «Anarchismo, post-anarchismo, neo-anarchismo»;
- Selva Varengo, «Gli ecologismi libertari in Italia».
VI. ARTE E LETTERATURA
- Alberto Ciampi, «Premessa. L’anarchismo nell’arte e nella letteratura: note per una rassegna bibliografica»;
- Arturo Schwarz, «Da Dada nichilista al Surrealismo libertario»;
- A. Ciampi, «Futurismo anarchico e libertario. Bilancio definitivo»;
- Franco Bunčuga, «Pulsioni libertarie e pratiche anarchiche nell’arte e nell’architettura tra XIX e XX secolo»;
- F. Bunčuga‒Fabio Santin, «Progetto ApARTe°. Quindici anni di agitazione culturale».
VII. STRUMENTI, REPERTORI E FONTI
- Luigi Balsamini, «Conservazione e valorizzazione delle fonti per la storia dell’anarchismo»;
- Gianni Carrozza, «Ancora una biblioteca utile per la storia dell’anarchismo. La BDIC di Nanterre»;
- Massimo Ortalli, «La storiografia del movimento anarchico italiano: repertorio bibliografico e bilancio critico (1954-2014)».
Il volume può essere richiesto direttamente alla casa editrice attraverso il seguente link:
http://www.biblionedizioni.it/prodotto/lanarchismo-italiano-storia-storiografia/